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Chiesa Resurrezione di Gesu, Milano (Italia)
Dettagli progetto:
- Località Milano, Italia
- Architetti CINO ZUCCHI
- Tecnica Aggraffatura angolare
- Finitura QUARTZ-ZINC, ANTHRA-ZINC
- Tipo di applicazione Copertura e facciata
- Copyright pier mario ruggeri
Luminoso sagrato
La chiesa della Resurrezione di Gesù venne costruita negli anni ‘60 da dei preti-operai. Sesto San Giovanni, a nord di Milano, era a quel tempo uno dei maggiori centri del “miracolo italiano” del Dopoguerra, il boom economico portato dall’industria pesante. Nel 2008, la ristrutturazione completa dell’hangar industriale che accoglieva i fedeli viene affi data allo studio Cino Zucchi. Scopo dell’architetto era quello di non cadere nella trappola di un’architettura troppo espressiva o troppo declamatoria. L’edificio viene costruito su una base compatta, sulla quale sono giustapposti tre parallelepipedi contenenti la navata, gli uffici dei sacerdoti e il portale di ingresso. Il volume dell’ingresso è stato scavato per realizzare una piccola piazza in continuità con la strada, interpretazione contemporanea di uno stilema barocco che si può osservare, ad esempio, nella cattedrale di Vigevano, cittadina della provincia pavese. Qui la rientranza delimita il sagrato dove i parrocchiani possono riunirsi all’aperto.
La facciata è ricoperta da quattro materiali diversi, disposti secondo un motivo rettangolare di larghezza variabile che fraziona dei piani semplici. In fasce verticali si alternano vetro, pietra di Trani grigio chiaro, pietra serena grigia e zinco prepatinato. La sequenza dei materiali introduce differenze di texture, di riflesso della luce. Il QUARTZ-ZINC ® è stato installato sotto forma di cassette creando una superficie continua, liscia, che mette allo stesso livello elementi trasparenti e opachi. Questo sistema viene utilizzato anche per la copertura, con un rivestimento a doppia aggraffatura che disegna superfici chiare e leggibili. Il complesso esprime il desiderio di sviluppare un’architettura culturale contemporanea senza cadere nelle manie dell’esibizionismo strutturale o del simbolismo figurativo.